venerdì 21 settembre 2007

Antistress




...questa canzone, fin da quando l'ho sentita la prima volta (grazie Iva') mi fa st'effetto

giovedì 20 settembre 2007

Saldi Vodafone

VODAFONE: CESSIONE RAMO AZIENDA PER SOSTEGNO PIANO SVILUPPO

(ANSA) - ROMA, 18 SET - La cessione del ramo d'azienda di Vodafone Italia "risponde alla sola esigenza di sostenere il piano di sviluppo industriale". Così, in una nota, la divisione italiana del colosso britannico, risponde alle critiche mosse dai sindacati alla decisione di esternalizzare alcune attività di back-office attraverso la cessione di tali asset a Comdata. Si tratta di una "collaborazione strategica di lungo periodo", spiega la società, aggiungendo che "a sostegno del piano di sviluppo di Vodafone Italia è previsto un ambizioso programma di investimenti nelle aree della banda larga mobile e dei servizi integrati fisso-mobile con la creazione, in Vodafone Italia e nell'intera filiera produttiva, di 2.500 nuovi posti di lavoro". Per questo motivo, "attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali auspichiamo di raggiungere un'intesa che contribuisca al mantenimento di stabili condizioni di lavoro".(ANSA).

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La decisone interessa le sedi di Roma, Milano, Ivrea, Padova e Napoli

Vodafone esternalizza, i sindacati protestano

L'ad Guindani comunica l'intenzione di cedere un ramo d'azienda che coinvolge 914 dipendenti: agitazione dei lavoratori

ROMA - Vodafone presenta un piano strategico «orientato allo sviluppo», ma che comporta l'esternalizzazione di alcune attività di back-office e il sacrificio (ovvero il trasferimento ad altre società) di quasi un decimo dei 10mila dipendenti della filiale italiana. Una strategia di outsourcing che non fa piacere ai sindacati, che entrano subito in stato di agitazione. Dopo molte voci al riguardo, l'ad del gruppo, Piero Guindani, ha ufficialmente comunicato alle rappresentanze sindacali l'intenzione di cedere un ramo d'azienda - e i relativi dipendenti - al partner Comdata (che lavora con l'azienda telefonica dal 1996 e conta 4mila dipendenti e circa 200 milioni di fatturato annuo). Come scrive Guindani in una lettera inviata lunedì mattina ai dipendenti Vodafone, l'operazione allo studio (di cui è stata avviata la procedura di consultazione sindacale) «coinvolgerà 914 colleghi specialisti dei processi amministrativi a supporto del cliente e dell'attività di gestione del rischio del credito, delle sedi di Milano, Ivrea, Padova, Roma e Napoli».

I toni dell'ad Guindani sono rassicuranti: Comdata, scrive il manager, è «una realtà imprenditoriale italiana di successo», dove «l'approccio alle persone è improntato ai medesimi valori di Vodafone, con particolare riguardo alla formazione e alla crescita professionale». Eppure, i 914 dipendenti di Vodafone non sembrano affatto felici della novità: le rappresentanze sindacali dopo una lunga assemblea spontanea dei lavoratori, lunedì mattina, hanno manifestato il loro dissenso. Sabato prossimo a Roma, i dipendenti delle sedi interessate dalla cessione del ramo d'azienda manifesteranno in via del Corso, davanti al punto vendita Vodafone One. E intanto i lavoratori inizieranno «un'azione di rallentamento delle attività - spiegano i sindacati - fino a data da destinarsi, per creare evidenti problemi all'azienda».

Guindani, nei giorni scorsi, dopo aver presentato un piano industriale che verte sullo sviluppo della tradizionale attività della telefonia mobile e sui business della banda larga mobile e dei servizi integrati fisso-mobile per famiglie e imprese (confermando tra l'altro l'interesse per Tele2), ha difeso a più riprese il progetto: «Abbiamo ricevuto un'offerta per l'acquisizione di una parte delle attività che riguardano il customer care», oggi svolti dai call center, aveva detto, ma «è certo comunque che manterremo tutte le attività a diretto contatto con i clienti: l'assistenza e la promozione commerciale, attività strategiche anche in futuro». «In ogni caso - ha sottolineato Guindani a proposito di Comdata - qualunque accordo di questo tipo dovrà essere compatibile con condizioni stabili di lavoro».

17 settembre 2007

Fonte "Corriere della Sera"

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Siamo alle solite… tutto questo per il bene di chi?! ancora non si è ben capito, ma è opinabile che sia per il bene di 914 (inteso come numero in sé e basta) dipendenti, uomini/donne, componenti di un nucleo familiare…

Perché è chiaro che quando si sostiene un piano di sviluppo industriale ci si può permettere di mandare alle ortiche anni di lavoro (svolto da quelli che verranno ceduti ad altre compagnie) … di sfruttamento (sempre di quelli investiti da sti trasferimenti) … di mancate promesse… (stavolta dall’azienda in crescita)

Il disgusto viene da se.

Chi è interessato perché ne è coinvolto o anche solo perché vuole informarsi ulteriormente per poter dire la sua clicchi sul link del blog creato proprio per raccogliere tutti gli aggiornamenti riguardanti la vergognosa vicenda.

http://vodafonepeople.blogspot.com/

martedì 18 settembre 2007

Grazie JP

Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso volere d'essere niente.
A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo.

"Fernando Pessoa"

venerdì 14 settembre 2007

Qualcuno ha detto..

Non esistono buone ragioni per non dire la verità...... (forse??)

domenica 9 settembre 2007

Notte bianca

...c'è chi vive le notti bianche, c'è chi vive la notte in bianco..... quando manco le pecore collaborano... Zzzz..Zzzz..Zzzz